Un menù vegetale dà un forte contributo per contrastare lo spreco di risorse, concausa del problema della fame nel mondo

Testimonianza di Ornella

Ornella e Paolo sono una felice coppia intorno ai 40 anni, con due bambini, dei quali una, la ragazza, adottata da un paese del Sud America. Proprio per questo motivo, sono sensibili ai problemi dei paesi in via di sviluppo, in particolare a quello della denutrizione dei bambini e della mancanza di risorse. Ornella sta valutando di iniziare un'attività di volontariato (ora che i bambini sono un po' più cresciuti) per un'organizzazione internazionale che aiuta le persone in questi paesi.

Foto di repertorio

Nelle sue ricerche online per informarsi su tali associazioni, si imbatte in una questione che non conosceva: quella dello spreco di cibo e risorse dovuto al consumo di carne. Si rende conto che la maggior parte dei terreni fertili del pianeta non sono usati per coltivare alimenti per le persone, ma mangimi per animali. E che la metà dei cereali nel mondo e il 90% della soia sono dati in pasto agli animali d'allevamento (vedi problema "Cibo contro mangime").

E' vero che poi gli animali sono usati per produrre carne (o pesce, nel caso degli allevamenti di pesce), latte o uova, però è anche vero che in questo processo la maggior parte del cibo viene perso. Per esempio, per produrre un kg di carne sono necessari in media 15 kg di mangime!

Rimane colpita da una statistica dell'economista Frances Moore Lappé: in un anno, nei soli Stati Uniti, sono state prodotte 145 milioni di tonnellate di cereali e soia per mangimi animali. Per contro, sono stati ricavati 21 miloni di tonnellate di carne, latte, uova. Facendo la differenza, si ottengono 124 milioni di tonnellate di cibo sprecato: questo cibo, avrebbe assicurato un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della Terra. E questo con lo spreco di una sola nazione (anche se grande).

Ornella esamina la sua dieta-tipo di una giornata per l'intera famiglia: contiene molti vegetali, perché Ornella ci tiene a offrire a tutta la sua famiglia dei pasti sani, e sa che bisogna consumare molta verdura e cereali integrali. Ecco una giornata-tipo per tutta la famiglia (naturalmente le porzioni saranno diverse per i vari componenti della famiglia):

Colazione: latte intero con caffè o orzo; fette biscottate; yogurt di latte scremato con frutta.
Spuntino: 1 kiwi.
Pranzo: pasta integrale al pomodoro; polpette di carne; insalata con lattuga e pomodori; pane integrale.
Spuntino: frutta
Cena: omelette al prosciutto; peperonata (con peperoni, melanzane, cipolle); carote in insalata; pane integrale.

A rafforzare la sua volontà di eliminare il più possibile i cibi animali dalla sua dieta, trova anche dichiarazioni di organizzazioni come l'Organizzazione Mondiale della Sanità e la FAO che spiegano come non sia sostenibile sfamare la popolazione mondiale con diete a base di carne.

Citiamo a questo proposito una dichiarazione di queste istituzioni del 2002: "L'aumento del consumo di prodotti animali in paesi come il il Brasile e la Cina (anche se tali consumi sono ancora ben al di sotto dei livelli del Nord America e della maggior parte degli altri paesi industrializzati) ha anche considerevoli ripercussioni ambientali. Il numero di persone nutrite in un anno per ettaro varia da 22 per le patate, a 19 per il riso fino a solo 1 e 2 persone rispettivamente per il manzo e l'agnello. Allo stesso modo, la richiesta d'acqua diventerà probabilmente uno dei maggiori problemi di questo secolo. Anche in questo caso, i prodotti animali usano una quantità molto maggiore di questa risorsa rispetto ai vegetali." (vedi panel Denutrizione e malnutrizione nel mondo)

Ornella decide dunque di iniziare a cambiare il menu della famiglia, coinvolgendo anche suo marito, che è fin da subito dalla sua parte. Ne parla anche con i figli, Davide, di 11 anni, e Maria (la figlia adottiva), di 13. Maria è contentissima della proposta della madre: le confida che una sua amica, di un anno più grande, ha scelto di diventare vegan, per non uccidere animali, e che lei, da sempre molto rispettosa e sensibile verso gli animali, stava facendosi raccontare tutto su questa scelta, per poi proporla in famiglia. Il ragazzo, Davide, invece non pare per il momento molto interessato, dice solo "A me basta che cucini sempre cose buone come prima, mamma!". Maria però è convinta che riuscirà presto a fargli capire quanto sia giusta questa scelta per risparmiare tante sofferenze agli animali: sono molto legati, e Davide sa che di sua sorella si può fidare (un ottimo opuscolo per spiegare la scelta vegan a bambini e ragazzi è Animali da mangiare o animali da amare?).

Alla fine Ornella si organizza un menu 100% vegetale, con soddisfazione di tutti. Ecco una loro giornata-tipo:

Colazione: latte di soia con caffè o orzo; fette biscottate; yogurt vegetale.
Spuntino: 1 kiwi e una mela.
Pranzo: pasta integrale al pomodoro; polpette di melanzane; insalata con lattuga e pomodori; pane integrale.
Spuntino: frutta
Cena: frittata di ceci alle patate; peperonata (con peperoni, zucchine, cipolle); carote in insalata; pane integrale.

Quanto risparmiano, rispetto al menu iniziale? Parecchio! L'impatto totale del menù onnivoro era 4 volte e mezza maggiore di quello del nuovo menù, consentendo così un risparmio di risorse del 77%. E tutto questo risparmio va moltiplicato per 4 persone!

Sono dunque tutti e quattro soddisfatti: Maria è felice di non nuocere più agli animali, Davide è contento perché i nuovi piatti sono buonissimi (e molti sono uguali a quelli di prima), Ornella e Paolo si sentono più coerenti e sono orgogliosi di aver diminuito il loro impatto sull'ambiente e sulla società; infine, diciamolo, anche a loro le sofferenze degli animali non sono certo indifferenti, quindi sono doppiamente soddisfatti.

Aggiungiamo che anche dal punto di vista nutrizionale il cambiamento è assolutamente positivo: l'apporto di proteine ora è corretto (attestandosi sul 13% delle calorie), mentre prima era esagerato e quindi dannoso (ben il 50% in più!) e i grassi sono molti di meno (40% in meno).

(Articolo della Redazione basato sulla testimonianza di Ornella B.; foto di repertorio)

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